“Non si può far pagare ai consumatori in regola gli oneri generali sull’energia dovuti e non versati dai clienti morosi”. È questa la posizione espressa da Confartigianato nel corso di un’audizione alla Commissione Attività Produttive della Camera sulla risoluzione dell’onorevole Gianluca Benamati in tema di iniziative urgenti per la riscossione degli oneri generali del sistema elettrico. Secondo Confartigianato, la socializzazione della morosità non farebbe che aggravare lo squilibrio che oggi fa pagare di più a chi ha minore capacità contributiva.
L’anno scorso le piccole imprese hanno pagato il 47% degli oneri richiesti alle imprese e questo peso è destinato ad aumentare nel 2018 per effetto dell’agevolazione energivori che è passata da 626 milioni ad 1,7 miliardi. La bolletta è satura, bisogna pensare ad altre soluzioni che responsabilizzino l’intera filiera che include distributore, venditore e cliente finale.
Per affrontare il problema degli oneri generali non riscossi, Confartigianato sollecita il Governo ad adottare strumenti di recupero già sperimentati come il modello del canone Rai o la riscossione della tassa di concessione governativa sulla telefonia. Inoltre, secondo Confartigianato è necessario orientare Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) verso un principio di assoluta eccezionalità di qualunque forma di socializzazione se si crede in un mercato in cui la bolletta sia il termometro del suo funzionamento. In generale, la Confederazione chiede di spostare nella fiscalità generale almeno una quota degli oneri generali di sistema e di esplorare modalità di sostegno alle fonti rinnovabili alternative alle bollette mutuando modelli in atto, ad esempio, in Impresa 4.0.
(Fonte Confartigianato.it)