Mauro Magatti: “Un’epoca è terminata, ora serve una nuova fase storica”

15 Dic 2024

Oltre 200 persone hanno partecipato al seminario formativo organizzato all’hotel Donatello di Imola, martedì 10 dicembre, da Confartigianato Bologna Metropolitana che ha visto la presenza del professor Mauro Magatti, sociologo ed economista, che si occupa del rapporto tra economia e società, studiando la trasformazione del capitalismo contemporaneo. Una serata che è stata anche l’occasione per un saluto in vista delle prossime festività natalizie.

“Dobbiamo renderci conto che tutta la serie di pensieri ed idee che si sono stratificati nel corso del tempo circa l’epoca che stiamo vivendo vanno cambiati. Una stagione è terminata, un’epoca è terminata. Stiamo lasciando una certa fase storica, ma non sappiamo che caratteri potrà avere la nuova stagione. E quando questo succede si aprono grandi possibilità, ma anche grandi rischi”, ha affermato Magatti.

“La crescita economica ha permesso di ampliare le possibilità di vita, di benessere per miliardi di singoli individui e questo è stato giusto – ha spiegato Magatti -. Abbiamo individuato nel sistema tecnico – economico quel qualcosa che permetteva questa crescita. Ora però il problema è che questa grande fase storica, che è stata un grande successo da alcuni punti di vista, ha cominciato a innescare degli shock, insomma un gran disordine. E’ successo che più possibilità di vita moltiplicate per miliardi di singoli individui ha generato entropia, che è insieme frammentazione e standardizzazione, cioè qualcosa che minaccia la vita”.

E’ quindi necessario un passo in avanti. “Se capiamo le ragioni di questa crisi potremo trovare delle soluzioni che non sono quelle della generazione precedente. Ma i due immaginari che circolano oggi, l’intelligenza artificiale ci permetterà di fare cose che non riuscivamo a fare e che di fronte a questo caos serve un uomo forte che metta ordine, non sono risposte sufficiente o accettabili. Stiamo vivendo in una sorta di letargo cognitivo che non ci permette di capire che la realtà non è individualista, ma strutturalmente relazionale e se vogliamo che non collassi la libertà e tutto il nostro sistema dobbiamo riconoscere culturalmente, economicamente e politicamente che noi siamo strutturalmente relazionati”.

“Abbiamo bisogno di rigenerare il nostro essere liberi, individuale e collettivo, perché se non rigeneriamo la nostra libertà nella consapevolezza della struttura relazionale il mondo palesemente ci cadrà addosso. Certo è un momento complicato, ma anche entusiasmante perché dovremmo immaginare e costruire un futuro che ancora non c’è. E credo che questa sia una buona notizia”, ha concluso Magatti.

“Una giornata importante per Confartigianato a Bologna metropolitana che ci ha permesso di affrontare il tema della contemporaneità, di ciò che stiamo vivendo e di come ci dobbiamo attrezzare per gestire al meglio il futuro. Una serata che ha visto la presenza di oltre 200 persone con la voglia di capire la realtà odierna e il bisogno di quella coesione che fa forte la nostra terra e che nel corso degli anni ha reso questa associazione molto presente nei territori imolese e bolognese”, ha sottolineato Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana.

“Una serata molto stimolante, a me piace sentir parlare di libertà dentro i doveri. Giusto il concetto di dovere trovare la propria libertà nel vivere assieme, nella società, nella comunità all’interno della nostra impresa. Sono convinto che la tecnologia sia un qualcosa di cui non si possa fare a meno e che ci farà fare dei passi avanti, ma sono altresì convinto che i libri non sono morti, sarà sempre necessario confrontarsi con la cultura della carta che, a differenza di quella della rete, è molto più solida e consente di poter ragionare meglio anche nei confronti di tutto quello che è lo sviluppo tecnologico che stiamo vivendo”, ha aggiunto Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna.

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