“… E pensare che domani sarà sempre meglio”: si ispira a una nota canzone di Vasco Rossi il titolo dell’iniziativa organizzata da Confartigianato Emilia-Romagna che si terrà al Palazzo dei Congressi di Rimini lunedì 24 luglio, dalle ore 17.30.
Non spegnere i riflettori
Un evento per fare il punto della situazione dopo l’alluvione di maggio e tenere i riflettori puntati sulla fase di ripartenza. “Questa è una terra che si è sempre rialzata dopo le tragedie, ma questa volta non può farcela da sola – afferma Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna -. Ognuno deve fare la sua parte. Le imprese lo stanno facendo, il nostro sistema lo ha fatto e lo sta facendo e l’iniziativa del 24 lo dimostra, però anche il sistema politico istituzionale deve cambiare passo. Abbiamo bisogno di aiuti, abbiamo bisogno di incentivi, ma soprattutto abbiamo necessità di risposte in tempi certi. Per le imprese i tempi sono altrettanto importanti del denaro, molti imprenditori sono di fronte a scelte non rinviabili, serve un segnale forte e chiaro da chi ci governa a qualsiasi livello. I dati dimostrano come l’Emilia Romagna sia la locomotiva del paese, ma questa locomotiva deve essere messa in condizione quanto prima di esercitare quella funzione di traino che ha sempre esercitato negli anni perché ciò va beneficio di tutto il sistema Italia”.
Un ringraziamento all’impegno di tutti
L’ evento vuole anche essere un’occasione di gratitudine a quanti si stanno impegnando dai giorni dell’alluvione per dare alle micro, piccole e medie imprese, e alle comunità, aiuto e vicinanza per ripartire. Il cuore dell’evento saranno proprio le testimonianze di imprenditori e volontari. Dunque un evento pensato per onorare ciò che le donne e gli uomini di Confartigianato hanno saputo mettere in campo esprimendo così il valore di una comunità solidale che guarda al bene di tutti e crede fermamente nel valore del fare impresa nei territori.
“Questa Iniziativa rappresenta un elemento innovativo per tutto il sistema Confartigianato Emilia Romagna in quanto vede schierati assieme gli uomini e le donne della nostra struttura, i dirigenti e gli imprenditori per dare un forte segnale di unità e per lanciare un messaggio altrettanto importante in questa fase di ripartenza, mettendo l’accento su quelle che sono le esigenze del mondo imprenditoriale”, aggiunge Servadei.
“L’iniziativa vuole tenere alta l’attenzione su questa fase di ricostruzione e ripartenza e nello stesso tempo rappresenta una giornata di studio, un momento di formazione e progettualità per far sì che tutto il sistema di Confartigianato in Emilia Romagna sia all’altezza della sfida che abbiamo davanti e possa essere davvero utile al mondo delle imprese e della comunità locale nella fase di rilancio – sottolinea Amilcare Renzi, segretario Confartigianato Emilia-Romagna”
Un momento di socialità
Al termine, in serata, è previsto un momento di socialità in riva al mare. “L’area balneare è un po’ il simbolo della voglia di ripartire – afferma Renzi -. E se sui media è stata esaltata la capacità di rimettere in moto tutti i servizi della riviera in pochi giorni, noi vogliamo rimarcare il fatto che questo processo di ricostruzione dei territori martoriati da acqua, fango e frane sta coinvolgendo tutti i territori: dalle città ai paesi più piccoli, dalla pianura alla montagna, ovunque all’insegna dell’intraprendenza, dell’energia e della positività, caratteristiche che da sempre contraddistinguono le genti dell’Emilia Romagna”.
Una tragedia troppo grande per pesare solo su una parte
La nostra regione sta affrontando una fase di ripartenza complessa, una catastrofe che non può restare unicamente sulle spalle di chi l’ha subita. “Siamo in estate, ma siamo anche in un momento cruciale per la ripartenza dei territori. E’ importante fare in modo che non si spengono i riflettori della politica su questa calamità naturale. Siccome la nostra gente rappresenta un popolo laborioso, capace di rimboccarsi le maniche senza tante lamentele, abbiamo il timore che gran parte del peso della ricostruzione venga lasciato sulle sue spalle. Non può essere così, la tragedia è troppo grande per pesare solo su una parte”, conclude Servadei.