Al via la seconda edizione del bando dedicato alle start up innovative della Regione Emilia-Romagna. Disponibili 5 milioni di euro, di cui 2 milioni sono riservati alle industrie culturali e creative.
Con questo nuovo bando la Regione incentiva lo sviluppo, il consolidamento e l’insediamento nel territorio di start up innovative per l’espansione e il rafforzamento dei sistemi produttivi individuati nella Strategia di specializzazione intelligente 2021-2027.
Per accedere ai contributi, i piani presentati dalle start up dovranno essere caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e/o innovativo, ed essere finalizzati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni generati da know-how, conoscenze e competenze tecniche, scientifiche e tecnologiche dei fondatori.
Destinatari e tempi
Il bando è rivolto a tutte le piccole e microimprese iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese come start up innovative con unità locale in Emilia-Romagna.
Le domande possono essere presentate dalle ore 13 del 25 giugno fino alle ore 13 del 11 settembre 2024 esclusivamente online, tramite l’applicativo Sfinge 2020.
Tutte le informazioni, la documentazione e il bando sono disponibili sul sito della Regione Emilia-Romagna.
Gli interventi finanziabili sono relativi a progetti riferibili a uno dei 15 ambiti tematici prioritari della Strategia S3.
Le spese a contributo
Particolare attenzione andrà a quelle iniziative in grado di ampliare l’applicazione dell’Intelligenza artificiale nelle industrie e, al tempo stesso, di non produrre nuove disuguaglianze (su lavoratori, donne, persone con disabilità, minoranze etniche).
Le spese per cui potranno essere richiesti contributi riguardano impianti e macchinari industriali, attrezzature scientifiche (quota ammortamento o canoni affitto/leasing), l’affitto/noleggio di laboratori, la partecipazione a fiere, i costi per personale dipendente (massimo 20%) e spese generali (massimo 5%).
Il costo minimo dei progetti dovrà essere pari a 100 mila euro, ridotto a 50 mila euro per le Industrie culturali e creative (Icc), mentre il contributo è fissato al 40% della spesa approvata (per un contributo massimo di 150 mila euro).